"Il vero divertimento della vita è questo continuo mettersi alla prova per capire fin dove si può arrivare, quali che siano le nostre potenzialità". Richard Phillips Feynman
Astrometria di Comete e Near Earth Asteroids
La spettacolare evoluzione della curva di luce
della variabile cataclismica OV Boo
OV Bootis: Forty Nights Of World-Wide Photometry, Patterson, J. et
al. 2017
Ottobre
2017 -
Giunge la trentanovesima
stella variabile scoperta da Domenico Licchelli presso
l'Osservatorio R.P.Feynman
Dear Domenico Licchelli,
Congratulations! Your submission to VSX of the new variable star 'GSC2.3 N1AC038269' has been APPROVED. The data from this submission is now available from the public database. In addition, an AAVSO Unique Identifier (AUID) of 000-BLQ-459 has been assigned to the star, and may be used when submitting observations.
VSX Administration
04/10
Dear Domenico Licchelli, Congratulations!
Your submission to VSX of the new variable star
"GSC2.3-N7XC018621"
has been reviewed by a moderator and APPROVED. The data from
this submission is now available from the public database.
In addition, an AAVSO Unique Identifier (AUID) of
000-BLQ-388 has been assigned to the star, and may be used
when submitting observations. |
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Dear Domenico Licchelli, Congratulations! Your submission to VSX
of the new variable star 'VSX J194907.3+204934' has been reviewed by
a moderator and APPROVED. The data from this submission is now
available from the public database. VSX Administration 21/12/2011 Sono state proposte numerose teorie per spiegare questa anomalia, ma a tutt'oggi nessuna è veramente omnicomprensiva dei vari casi scoperti finora. In queste situazioni ogni nuova scoperta è importante perché fornisce un nuovo caso di studio su cui testare i modelli esistenti ed elaborarne di nuovi. |
Operativo il Laboratorio didattico di Spettroscopia in collaborazione con il Gruppo di Astrofisica dell'Università del Salento.
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Grazie a due spettrografi progettati e realizzati presso l'Osservatorio R.P.Feynman è entrata nella fase operativa la sezione di spettroscopia didattica. La spettroscopia rappresenta una sorta di Stele di Rosetta nell'ambito dell'Astrofisica in quanto grazie allo studio degli spettri è possibile dedurre una gran quantità di informazioni fisiche sulla stella e sull'ambiente circumstellare. Con i moderni spettrografi ad altissima risoluzione è possibile scoprire interi sistemi planetari orbitanti attorno alle stelle madri, grazie alle oscillazioni che essi producono gravitazionalmente sulla stella stessa. I primi progetti attivati riguardano essenzialmente la classificazione spettrale delle stelle ed il monitoraggio di stelle peculiari di tipo Be. L'immagine a lato, per esempio, mostra in maniera evidente alcune delle caratteristiche salienti della classe spettrale A, come la sequenza delle righe dell'Idrogeno, e le righe in emissione della splendida Beta Lyrae. Nella successiva, invece, il caratteristico spettro delle nebulose planetarie dominato principalmente dalle righe in emissione dell'Idrogeno e dell'Ossigeno ionizzato due volte (OIII), dalla cui analisi si possono derivare importanti parametri fisici quali la temperatura e la densità elettronica. "On the evening of the 29th of August, 1864, I directed the telescope for the first time to a planetary nebula in Draco. The reader may now be able to picture to himself to some extent the feeling of excited suspense, mingled with a degree of awe, with which, after a few moments of hesitation, I put my eye to the spectroscope. Was I not about to look into a secret place of creation? I looked into the spectroscope. No spectrum such as I expected! A single bright line only! At first, I suspected some displacement of the prism, and that I was looking at a reflection of the illuminated slit from one of its faces. This thought was scarcely more than momentary; then the true interpretation flashed upon me. The light of the nebula was monochromatic, and so, unlike any other light I had as yet subjected to prismatic examination, could not be extended out to form a complete spectrum. . . . The riddle of the nebulae was solved. The answer, which had come to us in the light itself, read: Not an aggregation of stars, but a luminous gas. W. Huggins Attualmente sono operativi alcuni percorsi didattici destinati sia a studenti delle scuole secondarie superiori come il Progetto Lauree Scientifiche, sia agli studenti del Corso di Laurea in Fisica presso il Dipartimento di Matematica e Fisica dell'Università del Salento. |
L'occhio infinito di Galilei
In occasione dell'Anno internazionale dell'Astronomia
(IYA2009), ha visto la luce il libro "L'occhio infinito di
Galilei", scritto a quattro mani con
Vincenzo Zappalà,
planetologo di fama internazionale.
Si tratta di una rilettura in chiave moderna del Sidereus
Nuncius, lo storico testo di Galileo Galilei, introdotta da
un excursus storico sulle tappe più importanti
dell'Astronomia antica e corredata un un ricco supporto
iconografico.
Oltre ad un discreto numero di grafici esplicativi abbiamo
anche inserito numerose immagine planetarie della Luna, di
Giove e dei satelliti Galileiani ripresi in diverse fasi
delle loro eterne rivoluzioni. Visto il grande successo del libro, abbiamo deciso di rendere disponibili i vari capitoli a tutti i nostri amici e lettori che non sono riusciti a trovare la copia cartacea. Buona Lettura "Probabilmente pochi, al di fuori degli esperti, hanno mai letto il suo Sidereus Nuncius, l’opera con la quale annunziò e descrisse le prime osservazioni al telescopio. È invece una lettura esaltante e coinvolgente. Un testo ancora oggi modernissimo e rivoluzionario. Crediamo fortemente che una sua lettura attenta e critica, una sua giusta collocazione temporale ed un’estrapolazione ai tempi odierni rappresenterebbe un doveroso omaggio al grande astronomo italiano e nel contempo sarebbe ampiamente apprezzata da tutti coloro che hanno ancora voglia di sapere e di imparare". (Dalla prefazione del libro). Domenico Licchelli e Vincenzo Zappalà |
Celestial Landscapes, omaggio a Galileo Galilei
"Grandi cose per verità in
questo breve trattato propongo all'osservazione e alla
contemplazione di quanti studiano la natura.
Grandi, dico, e per l'eccellenza della materia stessa, e per
la novità non mai udita nei secoli, e infine per lo
strumento mediante il quale queste cose stesse si sono
palesate al nostro senso.
Grande cosa è certamente alla immensa moltitudine delle
stelle fisse che fino a oggi si potevano scorgere con la
facoltà naturale, aggiungerne e far manifeste all'occhio
umano altre innumeri, prima non mai vedute e che il numero
delle antiche e note superano più di dieci volte.
Bellissima cosa e mirabilmente piacevole, vedere il corpo
della Luna, lontano da noi quasi sessanta raggi terrestri,
così da vicino come distasse solo due di queste dimensioni;
così che si mostrano il diametro stesso della Luna quasi
trenta volte, la sua superficie quasi novecento, il volume
quasi ventisettemila volte maggiori che quando si guardano a
occhio nudo: e quindi con la certezza della sensata
esperienza chiunque può comprendere che la Luna non è
ricoperta da una superficie liscia e levigata, ma scabra e
ineguale, e, proprio come la faccia della Terra, piena di
grandi sporgenze, profonde cavità e anfratti.
Inoltre non mi pare si debba stimar cosa da poco l'aver
rimosso le controversie intorno alla Galassia, o Via Lattea,
e aver manifestato al senso oltre che all'intelletto
l'essenza sua; e inoltre il mostrare a dito che la sostanza
degli astri fino a oggi chiamati dagli astronomi nebulose è
di gran lunga diversa da quel che si è fin qui creduto, sarà
cosa grata e assai bella.
Ma quel che di gran lunga supera ogni meraviglia, e
principalmente ci spinse a renderne avvertiti tutti gli
astronomi e filosofi, è l'aver scoperto quattro astri
erranti, da nessuno, prima di noi, conosciuti né osservati,
che, a somiglianza di Venere e Mercurio intorno al Sole,
hanno le loro rivoluzioni attorno a un certo astro cospicuo
tra i conosciuti, ed ora lo precedono ora lo seguono, non
mai allontanandosene oltre determinati limiti. E tutte queste cose furono scoperte e osservate pochi giorni or sono con l'aiuto d'un occhiale che io inventai dopo aver ricevuto l'illuminazione della grazia divina". TRATTO DA: Opere di Galileo Galilei, Casa Editrice Riccardo Ricciardi, Collana La Letteratura Italiana. Storia e Testi a cura di Ferdinando Flora, 1953 |
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Asteroide (18151) LICCHELLI
L'Unione Astronomica Internazionale, su proposta
del Prof. Vincenzo Zappalà, planetologo di fama
internazionale, esperto di asteroidi,
ha assegnato all'asteroide 2000 OT60 scoperto il 29 Luglio del 2000
nell'ambito della Lowell Observatory Near-Earth-Object Search, il
nome (18151) Licchelli, come riconoscimento per i meriti
scientifici, didattici e divulgativi di Domenico Licchelli,
direttore dell'Osservatorio Astrofisico R.P.Feynman.
Si tratta di un oggetto della Main Belt di circa 8 km di diametro che si muove su
un'orbita abbastanza eccentrica il cui afelio è vicino
all'orbita di Giove.
Nella pagina a sinistra elaborata dal Jet Propulsion Laboratory della NASA, sono riassunte le principali
caratteristiche fisiche ed orbitali dell'asteroide. Presso l'Osservatorio sono state ricavate le curve di luce ed i periodi di rotazione di numerosi asteroidi nell'ambito del programma di ricerca ALP (Asteroid Lightcurve Program). Ulteriori informazioni sono riportate nella pagina dedicata. Per quanto riguarda i pianeti extrasolari è stato condotto con successo uno studio di fattibilità per la rivelazione fotometrica di transiti di pianeti extrasolari, ExoT (Exoplanet Transit). In particolare sono state ricavate le curve di luce relative ai transiti dei pianeti extrasolari XO-1b e HD209458-b, mostrate nella sezione Ricerca. I risultati sono stati oggetto di una presentazione durante il VII Congresso Nazionale di Scienze Planetarie - S.Felice Circeo (Lt), 5-9 Settembre 2006, (Exoplanet photometry from backyard observatory) e di un articolo divulgativo sulla nota rivista nazionale di astronomia Le Stelle N.38 - Marzo 2006, (Cronaca di un transito. Un telescopio di 20 cm e una camera CCD: tanto basta per effettuare una ricerca di punta, come l’osservazione del transito di un pianeta extrasolare sul disco della propria stella. L’autore c’è riuscito col pianeta della HD209458", dalla presentazione del Prof. Corrado Lamberti, direttore della rivista) |
Mappe utili per studiare le condizioni meteorologiche e programmare le sessioni osservative: | ||
Geopotenziale a 850 hPa | Vento a 10 m | Temperature a 2 m |
Moviola | Carta dei Fronti | Temporali in atto in Europa |
Geop. + wind jet @300 hPa | Geopotenziale a 500 hPa | CAPE+Lifted Index |
ECMWF a 72 h | Stazione meteo Salento Skies | Temperatura del mare |