L'Accademia Polaris è la sezione dell'omonimo progetto specificatamente dedicata alla formazione in ambito universitario (in particolare presso il Dipartimento di Matematica e Fisica “E. De Giorgi” dell'Università del Salento). Alcune delle iniziative cui abbiamo partecipato come organizzatori o come docenti e tutor:
- Scuole estive di Astronomia e Piano Lauree Scientifiche
- Notte dei Ricercatori
- International Year of Light: IYL 2015
- International Year of Astronomy: IYA 2009
- World Year of Physics: WYP 2005
- Corsi e workshop
- Astropercorsi
- Seminari di approfondimento nell'ambito dei corsi di Astronomia,
Astrofisica generale, Planetologia, Fisica IV, Analisi delle immagini,
Laboratorio di Astrofisica e Nanofotonica,
- Tutorato degli studenti del Corso di Laboratorio di Astrofisica
- Corsi di formazione e aggiornamento per docenti della Scuola
Secondaria Superiore
Iniziative 2020
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Rosetta e la cometa 67P: appuntamento con le
origini - Le comete sono corpi ghiacciati che sono rimasti
inalterati fin dai tempi della formazione del Sistema Solare e che,
importando acqua e sostanze organiche sulla Terra, avrebbero gettato
le basi per lo sviluppo della vita. Studiare le comete significa
studiare le nostre stesse origini. In tale ambito il gruppo di
Astrofisica dell'Università del Salento organizza una giornata
dedicata alla Missione Rosetta dell’Agenzia Spaziale Europea, in
occasione della discesa del lander Philae sul nucleo della cometa
67P/Churyumov-Gerasimenko. Verranno discussi la storia ed il
contributo del gruppo di Astrofisica alla missione, i suoi obiettivi
scientifici ed i risultati preliminari. Saranno inoltre presentati
filmati ed effettuati aggiornamenti in tempo reale in collegamento
con il centro di controllo della missione.
Polvere di stelle - E’ molto probabile che ognuno di noi indossi un anello d'oro o qualche altro ornamento ricavato da un metallo prezioso. Guardatelo un attimo con attenzione: gli atomi di quel pezzo di gioielleria sono più vecchi di tutta la Terra. E non sono i soli. Il ferro nel sangue, il calcio nelle ossa, l'ossigeno che si respira, tutti questi atomi sono più vecchi del nostro pianeta, sono stati forgiati all'interno di una stella massiccia e rilasciati nello spazio alla fine del ciclo vitale. Quando la stella esplode arricchisce lo spazio circostante di questi elementi che saranno successivamente incorporati in una nuova generazione di stelle, dentro i pianeti che si formano attorno a queste stelle e nelle forme di vita che hanno origine su quei pianeti. Capire come questa polvere di stelle si genera e come si trasforma in organismi viventi è una delle questioni più affascinanti e intriganti della scienza moderna.
Viaggio oltre le colonne
d'Ercole - “Andare nello Spazio,
cercare di scoprire parti sempre più grandi dell’Universo fa parte
del nostro sforzo per diventare immortali. Non ci fermeremo. Noi
siamo figli di questo Universo, non solo della Terra, di Marte o del
nostro sistema solare, ma di tutto l’Universo. E se siamo
interessati a scoprire com’è questo Universo è solo perché
conosciamo il nostro passato e ci preoccupiamo terribilmente del
nostro futuro”.
Questo famoso brano dello scrittore Ray Bradbury è diventato, nel
tempo, una sorta di manifesto programmatico dell’esplorazione
spaziale, un’avventura che non è solo sete di conoscenza, desiderio
di oltrepassare i limiti imposti dalla nostra natura di esseri
terrestri, sfida industriale e politica, ma anche occasione e motore
di enormi progressi scientifici e tecnologici, le cui straordinarie
ricadute nella vita di tutti i giorni sono spesso ignote al di là
del ristretto ambito degli addetti ai lavori. L’incontro sarà
l’occasione per ripercorrere alcune delle tappe più importanti che
hanno fatto la storia dell’esplorazione dello Spazio, per scoprire
come i traguardi raggiunti hanno cambiato le nostre vite e come le
cambieranno nei decenni a venire.
Spettroscopia di sorgenti galattiche ed extragalattiche - Seminario teorico-pratico per gli studenti del corso di Astrofisica generale incentrato sulla spettroscopia di sorgenti galattiche (stelle, nebulose planetarie etc) ed extragalattiche (galassie e quasar).
Verso le Olimpiadi di Astronomia 2014 - Mini-workshop di supporto per gli studenti liceali che hanno superato le prime fasi selettive e che devono affrontare le successive prove delle Olimpiadi Italiane di Astronomia 2014
Cronache marziane - Marte è uno dei mondi più esplorati del Sistema
Solare, sia in remoto da sonde spaziali in orbita, sia da rover
semiautomatici sul terreno. Fin dalle prime osservazioni
telescopiche il pianeta rosso ha generato enormi aspettative nel
mondo scientifico e tra la gente comune, soprattutto in seguito
all’evidenza di cambiamenti stagionali sulla sua superficie,
interpretati da alcuni come prova dell’esistenza di forme di vita
evolute. A partire dal 1960 l’esplorazione di Marte, anche se irta
di fallimenti, difficoltà e costi elevati, ha lentamente portato ad
un accumulo di importanti scoperte scientifiche. Si sono cominciate
a trovare alcune risposte alle domande sulla presenza antica ed
attuale di acqua e sulle potenziali forme di vita, e si sono gettate
le basi per concepire e realizzare quella straordinaria impresa
tecnologico-scientifica che si pone l’obiettivo di portare
all’esplorazione umana del nostro più promettente ed interessante
vicino cosmico.
La cometa del secolo e gli altri messaggeri chiomati - Le comete sono piccoli corpi ghiacciati che racchiudono alcuni dei segreti della formazione del nostro Sistema Solare e che possono aver contribuito alla comparsa ed alla successiva evoluzione della vita sulla Terra. Quando le comete si avventurano nella parte più interna del Sistema Solare, la radiazione solare ne provoca la sublimazione producendo un'atmosfera visibile, o coma, e le code di gas e polvere. Di tanto in tanto, qualcuna diventa particolarmente luminosa generando un fantastico spettacolo. La Cometa ISON è potenzialmente una di queste comete eccezionali. Attualmente visibile già con un buon binocolo è in piena corsa ad oltre 50km/s verso il perielio, che raggiungerà nelle prime ore della sera del 28 Novembre prossimo. Il seminario illustrerà alcune delle principali scoperte scientifiche relative agli astri chiomati e le tecniche osservative più opportune per ammirare questi straordinari messaggeri del passato.
Comunicare la Scienza, Seminario a due voci sulle modalità di scrittura e presentazione delle tematiche scientifiche, dalla tesi di laurea all'articolo sulle riviste specializzate, dall'articolo divulgativo alla presentazione multimediale.
Decoding the message of starlight - Seminario teorico-pratico per gli studenti del corso di Astrofisica generale incentrato sulla spettroscopia di sorgenti stellari.
Archeologia del sistema solare e messaggeri cometari è un seminario a due voci in cui si illustreranno le fasi cruciali che portano alla formazione dei sistemi planetari, scoperti ormai a migliaia nell’Universo, e del ruolo che hanno le comete sia come testimoni di queste prime fasi, sia come potenziali incubatori di molecole organiche complesse, alcune delle quali mattoni importanti della Vita come la conosciamo.
Un giorno da astrofisici è il seminario conclusivo dell'attività di laboratorio del Piano Lauree Scientifiche 2013 in collaborazione col Gruppo di Astrofisica dell'Università del Salento. Gli studenti impareranno come si analizzano i dati scientifici reali, come si ricavano importanti parametri fisici e, infine, come si scrive un report secondo gli standard internazionali del settore.
Analisi e classificazione dello spettro degli astri è il secondo seminario relativo all'attività di laboratorio del Piano Lauree Scientifiche 2013 in collaborazione col Gruppo di Astrofisica dell'Università del Salento. Si tratta di un seminario con una forte impronta sperimentale in quanto saranno analizzati i criteri di analisi e classificazione degli spettri di varie sorgenti celesti. In particolare sarà studiato lo spettro di una stella e, dopo opportuna classificazione, saranno ricavati i parametri fisici più importanti (luminosità, raggio, densità etc.)
Principi di funzionamento di uno spettroscopio e acquisizione di spettri di varie sorgenti è il primo seminario relativo all'attività di laboratorio del Piano Lauree Scientifiche 2013 in collaborazione col Gruppo di Astrofisica dell'Università del Salento. L'obiettivo dell'intervento consiste nel fornire agli studenti le basi teorico-pratiche necessarie per la comprensione dei principi di funzionamento dello spettroscopio e iniziare a familiarizzare con le diverse tipologie di spettri emessi da varie sorgenti naturali ed artificiali.
Il workshop intensivo di Astrofotografia e Imaging CCD è la nuova iniziativa del Progetto Polaris, ancora una volta in collaborazione col Gruppo di Astrofisica dell'Università del Salento. Il workshop è dedicato agli studenti del Corso di Laurea in Fisica, indirizzo Astrofisico. E' composto da due moduli teorico-pratici che mirano a fornire conoscenze abbastanza evolute, seppur non esaustive, sulle metodologie operative e sulle problematiche teoriche insite nelle riprese astronomiche con sensori CMOS e CCD.
Fondamenti di spettroscopia solare e stellare è un seminario dedicato agli studenti del Corso di Laurea in Fisica, indirizzo Astrofisico. E' un seminario incentrato prevalentemente sull'aspetto sperimentale delle ricerche spettroscopiche, con numerosi esempi di acquisizione ed analisi di spettri di varia risoluzione del Sole e delle stelle.
Astronomia del futuro con i grandi telescopi è un seminario a due voci aperto a tutti. Si illustreranno le recenti innovazioni tecnologiche implementate nei grandi telescopi esistenti e in quelli in fase di progettazione. Particolare attenzione sarà dedicata alle notevoli implicazioni scientifiche e tecniche generate dalla realizzazione di questi grandiosi progetti, soprattutto in un'ottica di orientamento pre e post universitario.
"Di tanto in tanto io ho la fortuna di insegnare in un asilo infantile o in una prima elementare. Molti di questi bambini sono scienziati nati, anche se hanno una forte propensione verso il meraviglioso e se sono molto meno orientati verso lo scetticismo. Sono curiosi, pieni di energia intellettuale, pongono domande stimolanti e intelligenti, e manifestano un enorme entusiasmo. Non si accontentano mai della prima risposta e non sanno che cosa sia una "domanda stupida".
Quando invece parlo a studenti delle scuole superiori, trovo una situazione molto diversa. Essi sono abituati a memorizzare "fatti". In generale, però, hanno perso la gioia della scoperta, si lasciano sfuggire la vita che è dietro quei fatti. Hanno perso gran parte del senso del meraviglioso e guadagnato ben poco in scetticismo. Si preoccupano di non fare domande "stupide"; sono disposti ad accettare risposte non adeguate; difficilmente continuano a fare domande quando hanno avuto una risposta; molto spesso si guardano intorno per accertarsi se hanno o no l’approvazione dei loro compagni. Vengono in classe con le domande già scritte su pezzi di carta che esaminano di nascosto, aspettando il loro turno e trascurando di seguire la discussione in cui i loro compagni sono impegnati in quel momento. Qualcosa è accaduto fra la prima elementare e l’ultimo anno delle scuole secondarie superiori, e non è solo la pubertà. Io penso che il cambiamento sia la conseguenza di molti fattori, fra cui i seguenti: la pressione dei compagni a NON eccellere (eccezion fatta per gli sport); il fatto che la società insegni a ricercare gratificazioni a breve termine; l’impressione che la scienza o la matematica non siano molto utili quando il proprio obiettivo è l’acquisto di una macchina sportiva; il fatto che ci si attenda assai poco dagli studenti; inoltre la scarsità delle remunerazioni o dei modelli di ruolo per discussioni intelligenti di scienza o tecnologia, o anche per l’apprendimento in generale. Quei pochi che rimangono interessati alla scienza sono gratificati di epiteti come "secchioni" o "sgobboni".
Ma c’è anche qualcos’altro: io trovo che molti adulti siano evasivi quando i bambini piccoli fanno loro domande scientifiche. Perché la Luna è rotonda?, domandano i bambini. Perché l’erba è verde? Che cos'è un sogno? Quanto si può andare in profondità scavando un buco? Quand’è il compleanno del mondo? Perché abbiamo le dita dei piedi? Troppi insegnanti e genitori rispondono con irritazione o sarcasmo, o passano rapidamente a qualcos’altro. "Che cosa ti saresti aspettato, che la Luna fosse quadrata?". I bambini si rendono conto ben presto che questo tipo di domande infastidisce gli adulti. Dopo un po’ di esperienze come questa, la scienza perde un altro bambino, futuro possibile adepto. Non riesco a capire perché mai gli adulti dovrebbero fingere di essere onniscienti davanti a un bambino di sei anni. Che cosa c’è di sbagliato nell'ammettere che non sappiamo qualcosa? La nostra autostima è così fragile?
Io non penso che la scienza sia difficile da
insegnare per il fatto che gli esseri umani non siano pronti per
essa, o perché essa abbia avuto origine solo per un colpo fortunato,
o perché, in generale, non abbiamo un’intelligenza sufficiente a
cimentarci con essa. L’enorme interesse per la scienza che vedo nei
bambini della prima elementare e la lezione che ci viene fornita
dalle popolazioni superstiti di cacciatori-raccoglitori parlano
entrambe con grande eloquenza. Una
propensione per la scienza è presente in profondità nella nostra
natura, in tutti i tempi, i luoghi e le culture. Essa è stata
il mezzo che ha permesso la nostra sopravvivenza. È il nostro
diritto di nascita. Quando, attraverso l’indifferenza, la
disattenzione, l’incompetenza o il timore dello scetticismo,
scoraggiamo i bambini dall’avvicinarsi alla scienza, li rendiamo
schiavi, togliendo loro gli strumenti di cui avrebbero bisogno per
controllare il loro futuro."
"Noi abbiamo creato una civiltà globale in cui
gli elementi più cruciali - trasporti, le comunicazioni e tutte le
altre industrie, agricoltura, medicina, istruzione, intrattenimento,
protezione dell’ambiente e persino l’istituzione democratica
fondamentale del voto - dipendono profondamente dalla scienza e
dalla tecnologia. Abbiamo anche organizzato le cose in modo che
quasi nessuno capisca la scienza e la tecnologia. Questa è la via
più sicura per il disastro. Potremmo anche cavarcela per un po’, ma
prima o poi questo miscuglio esplosivo di ignoranza e potere ci
scoppierà in faccia."
Carl Sagan
Come evitare che questo accada e soprattutto, come mettere le nuove
generazioni in condizione di trovare una soluzione qualunque sia la
difficoltà incontrata?
I testi di Richard Feynman hanno rappresentato una pietra miliare
fondamentale nel dettare le linee guida delle attività didattiche e
divulgative dell'Accademia. A chi gli chiedeva come si sentisse
ad essere uno degli uomini più intelligenti del mondo, amava
rispondere "sono nato senza sapere ed ho solo avuto modo di colmare
qualche lacuna qua e là".
"…Se
invece uno insegna, può riflettere sulle cose elementari, che
conosce a fondo. Sono divertenti, piacevoli, e non fa male ogni
tanto ripensarci. Chiedersi se esiste un modo migliore per
spiegarle, se suscitano altri agganci di pensieri…Le domande degli
studenti, inoltre, suscitano spesso nuove ricerche. Sono domande
profonde, sulle quali magari ho riflettuto in passato prima di
abbandonarle, per così dire, temporaneamente. Mi fa bene
applicarmici di nuovo per cercar di progredire. Forse gli studenti
non vedono la risposta che cerco, o le sottigliezze cui voglio
arrivare, ma mi rammentano un problema, con le domande attorno a
quel problema. Non è così facile ricordarsi da soli quegli
argomenti. Ritengo quindi che l’insegnamento sia molto stimolante.”
Richard Phillips Feynman
Sui metodi di insegnamento le sue opinioni
erano piuttosto nette e poco conformiste:
"Ai vostri insegnanti potrebbe piacere,
perché c'è meno da lavorare e perché sembra abbastanza semplice, ma
imparare a memoria da un insegnante che segue il suo manuale non
aiuta certo a ragionare con chiarezza, che è uno degli scopi
dell'insegnamento scientifico"
e ancora:
"Per alcuni - è il mio caso e, penso,
anche di suo figlio - si tratta, quando si è giovani, di arrivare il
più in fretta possibile il più lontano e il più a fondo possibile in
un unico argomento - lasciando perdere tutti gli altri perché li si
considera relativamente poco interessanti. Ma in seguito,
invecchiando, si scopre che quasi tutto è interessante se si va a
guardarlo abbastanza in profondità. Perché quel che si è imparato da
giovani è che una certa cosa era sempre più interessante via via che
la si approfondiva. Solo dopo si scopre che questo vale anche per
altre cose, anzi, in ultima analisi, per tutto. Lo lasci fare, lo
lasci studiare quanto vuole - persino in modo eccessivo e
unilaterale - quello che più gli interessa. Vero, il nostro sistema
scolastico lo valuterà male; ma se la caverà. Molto meglio che
sapendo solo poco di un sacco di cose".
Per i dettagli delle attività didattica e divulgative visitare la
pagina del
curriculum