Laboratorio didattico di Spettroscopia

"L’astronomia si era sempre esclusivamente occupata fino ad ora della grandezza e distanza degli astri e di alcune poche particolarità fisiche di non molta importanza: il pretendere di conoscere la loro natura materiale e composizione chimica si sarebbe creduto un assurdo; fortunatamente ciò non è più vero, e l’astronomo può analizzare la natura delle materie stellari colla facilità con cui il chimico analizza le sostanze terrestri nel suo laboratorio. Sì grande progresso della scienza è dovuto al piccolo strumento, lo spettroscopio. La luce qual viaggiatrice industriosa è quella che ci reca dalla profondità dello spazio queste preziose notizie". P.Angelo Secchi 1877

Probabilmente seconda solo a quella del telescopio, l'invenzione dello spettroscopio è stata fondamentale per la nascita ed il grande sviluppo dell'intera Astrofisica. Si tratta di uno strumento sorprendente con il quale, studiando la luce degli astri, si può determinare quanto sono caldi, quanto sono lontani, in quale direzione si stanno muovendo, se sono in rotazione e, combinando opportunamente tutti questi dati, dedurre la loro età, la massa, per quanto tempo brilleranno in cielo, e così via. Lo spettroscopio utilizza un prisma o meglio ancora un reticolo di diffrazione per scomporre la luce nelle sue componenti, acquisire ed analizzare lo spettro prodotto e di conseguenza elaborare un modello fisico-matematico dell'oggetto in studio.

Per una introduzione divulgativa: Colori e Spettro delle Stelle

SecchiUn omaggio al padre dell'Astrofisica stellare italiana e non solo. Un viaggio, guidati dai suoi scritti, nella Fisica delle stelle presentata in maniera comprensibile a tutti e impreziosita da un ricchissimo apparato iconografico. "..La fantasia si perde nel trovare una traccia di legge a quegl’infiniti meandri che le congiungono, l’occhio si stanca a tentarne il computo, la mente trova un abisso immensurabile nel pensare che, non di una mera superficie, ma di una solida massa deve scandagliare il mistero..."

"In questo volume, il nostro “eroe” e Angelo Secchi, gesuita, astronomo, direttore dell'Osservatorio del Collegio Romano, padre dell'Astrofisica stellare italiana ma non solo. Grazie anche ai suoi studi, la giovane spettroscopia applicata alle stelle divenne la stele di Rosetta che ha permesso poi di decodificare il messaggio nascosto nella luce degli oggetti celesti e di costruire, con cognizione di causa, il modello di Universo cosi come oggi lo conosciamo. Attraverso le sue parole conosceremo la classificazione in tipi spettrali, i tentativi di interpretazione fisica degli spettri osservati e, soprattutto, diverremo amici di alcune delle stelle piu belle ed interessanti del firmamento, ognuna con la sua firma caratteristica ed allo stesso tempo unica cosi come ce la svelano i nostri strumenti. Il testo, dopo una presentazione divulgativa dello stato attuale delle conoscenze di base di Fisica stellare, procede alternando le originali osservazioni di Secchi agli spettri moderni. Le corpose citazioni (riportate in corsivo) sono estratte da "Le Stelle: saggio di Astronomia siderale" del 1877, un testo brillante, scritto con uno stile molto divulgativo tale da renderlo, ancora oggi, di gradevolissima lettura, e che racchiude alcune delle conclusioni a cui era giunto Secchi dopo molti anni di intenso lavoro. L'obiettivo non e solo quello di guardare sotto una luce nuova il cielo stellato e la sua bellezza ma anche di acquisire una maggiore consapevolezza del posto che occupiamo nell'Universo attraverso la conoscenza dei suoi costituenti piu importanti. E' anche l'occasione per stimolare la riflessione sugli enormi progressi compiuti dalla scienza astronomica nell'ultimo secolo e un doveroso riconoscimento ai grandi scienziati che con la loro instancabile passione e dedizione li hanno resi possibili."


Dalla presentazione del Libro

 

Spettri a bassa e media risoluzione acquisiti durante le attività del laboratorio didattico:

Nova del 2013

Spettro di mira

spettro di Beta aurigae